Il complesso nel quale si trova tutt'ora il ristorante Monviso fu costruito nel 1920. Quasi subito fu allestito il primo locale che prese il nome di "Locanda del Monviso", la denominazione deriva dal bellissimo scorcio che si intravede dalla facciata del locale. Nel 1943 mio padre la comperò e dopo varie ristrutturazioni fu chiamata "Osteria del Monviso": era composta solamente da un'unica stanza, mentre, dove ora si trova la sala da pranzo, c'era casa nostra. Mio padre proveniva da Asti ed era, grazie ai suoi genitori, un esperto di vini. Per abbassare il costo del trasporto e scegliere personalmente il vino migliore per i propri clienti, andava con il suo carro chiamata "Cartun" nel Langhe: il viaggio durava quasi due giorni. Fu così che grazie alla bravura in cucina di mia madre e alla competenza di mio padre, allargammo quella che ormai era diventata a tutti gli effetti una trattoria e noi andammo a vivere al secondo piano. Nello stesso periodo, la caserma Mario Musso fu occupata dai tedeschi che diventarono i nostri principali clienti in quanto erano gli unici a non avere il coprifuoco alle 22.00, ma potevano trattenersi da noi fino a mezzanotte. Di conseguenza, abbiamo dovuto realizzare un menu su misura secondo i loro gusti (non amavano gli spaghetti e i nostri piatti tipici), come primo facevamo: minestrone o pasta corta; di secondo: pollo, coniglio o carne in umido con le patate. Il tutto accompagnato dal pane quasi bianco (a quel tempo era considerato più pregiato), che mio padre andava a prendere nelle campagne di Scarnafigi o Lagnasco con una bicicletta dotata di porta pacchi, nella speranza di non incrociare i controlli sull'annonaria (tessera su cui c'erano scritti severi vincoli per la spesa di materie prime), altrimenti la merce veniva sequestrata. In seguito, grazie all'acquisto dell'ape, i trasporti diventarono più accessibili, così cominciammo a vendere vino in fiaschi, bottiglioni e damigiane, acqua minerale Lurisia o San Bernardo a quel tempo molto in Voga. Ad un certo punto il babbo e la mamma andarono in pensione, ed io feci erigere un capannone nell'orto del condominio dove poter continuare a vendere bibite e vino. Quest'attività la sospesi nel 1975, perché nacquero i supermercati che avevano prezzi più convenienti. Non mi restò altro che vendere tutto e andare a fare il rappresentante.
Un racconto di Enrico Goria, nato a Villafalletto (Cuneo) il 18 maggio 1931.
Oggi il proprietario, cuoco (e insegnante di cucina) del ristorante Monviso è il trentacinquenne Daniele Palazzo. Durante il suo percorso di studi all'Istituto Alberghiero di Dronero (CN), ha scoperto la sua passione per la cucina.
Dopo varie esperienze in alcuni ristoranti del Piemonte, ha fatto alcune stagioni estive a Lignano Sabbiadoro. L'esperienza che più di tutte ha segnato la sua carriera sono stati i due anni passati a Venezia in un hotel a cinque stelle sul Canal Grande dove ha potuto cucinare per personaggi di fama mondiale. Qui, grazie alla supervisione di illustri chef, ha espresso tutte le sue abilità perfezionandosi nel campo culinario, specie nella lavorazione del pesce; ha imparato ad estrarre a pieno il gusto e le proprietà degli alimenti.
Coraggiosa la decisione di tornare a casa per portare la sua esperienza e passione nella bella Saluzzo e inseguire il suo sogno di aprire un ristorantino affiancato da sua moglie Valentina (sommelier).
Uno staff tutto giovane!
Ecco che il risultato è un clima cordiale, raffinato e famigliare.
Una squadra affiatata per stupirvi e coccolarvi!